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Channel: Cravenroad7 » Giancarlo Marzano
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Il post di marzo 2014 – La magnifica creatura

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Il caldo estivo ci dylania tutti quanti, e allora noi torniamo ai dylaniamenti di tempi più freschi, per premiare i post migliori fra quelli scritti a Marzo, quando addirittura c’era la Neve, con la N maiuscola,  persino qui al sud.

Per capire di cosa stia parlando, ma credo che i fan più affezionati non avranno bisogno di spiegazioni, mi si permetta di ricordare che Neve è la protagonista femminile dell’albo 330, La Magnifica Creatura, opera della prima collaborazione di Marzano e Nizzoli.

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Il vincitore del premio ‘post di marzo’ è…

2437

Antonius

 

Riportiamo di seguito il suo interessantissimo post:

Votato accettabile
L’albo ha una bella idea di fondo, quella della creatura “misteriosa” paragonata, per nome e per durata, ad un fiocco di neve. 
Per me Marzano sottolinea in più punti come “l’uomo” vede, teme e studia la vita di chi è “diverso”, anche se questo diverso è totalmente puro e in certi casi perfetto. Infatti Neve altro non è che un essere perfetto, come lo doveva essere il primo uomo bibblico (senza ombelico) o come lo è un neonato (organi nuovi e delicati). Il diverso va temuto se appare pericoloso, va studiato-esaminato-spiegato-razionalizzato-vivisezionato se questo appare più debole o più bello di noi. Le domande dei giornalisti sono quelle che farebbe un qualsiasi talk show moderno gridando quello che la gente comune pensa: << neve può essere considerata un essere umano???>> . L’uomo comune direbbe: <<NO!>> In fondo Neve ha solo l’aspetto umano, ma è senza impronte (identità), senza ombelico (genitori), e senza quella componente umana che ci contradistingue, la cattiveria. Neve, una “magnifica creatura”, pura e non corrotta, perfetta come un cucciolo, prima di essere immerso nel gioco della vita. Peccato che la sua nudità è stata oscurata, mai come in questo albo sarebbe stata adatta. 
Ora l’idea, se pur bella, è stata un pò sminuita dal resto del racconto, che da una parte sottolinea quello scritto sopra, dall’altro purtroppo non riesce a concretizzarlo del tutto. A Neve è contrapposta bene l’ambizione umana della scienza, bene la stupidità di certe azioni, ma non la totale cattiveria umana, che viene sempre “ridicolizzata” troppo rispetto alla vera esigenza della storia. 
Dove? Nell’ottusità della poliziotta, nella banalità dei cattivi e nel loro scacco matto finale.
Alla “magnificenza di Neve” si doveva contrapporre forse una “magnificenza di Perfidia” non per un nostro senso dell’orrido, ma perchè la contrapposizione dovrebbe o potrebbe essere la chiave di un racconto ben riuscito.
Dylan è stato usato, per mio gusto personale, un pò male! Dylan è il classico buono e giusto, e mi sta bene da sempre, ma Marzano lo fa tuffare nelle indagini solo a “minaccia in corso” da parte dei cattivi di turno. Nei mesi in cui la ragazza scompare Dylan doveva comunque tuffarsi nelle indagini, in considerazione del fatto che temeva Neve nelle mani dei suoi creatori. Poteva già da se farsi venire l’idea di cominciare a cercare indizzi dal luogo in cui era passata fuggendo (se non ricordo male il tessuto era rimasto in ospedale durante il rapimento). Poteva attivarsi prima invece di farlo in un secondo tempo dopo che i “cattivi” lo vanno a trovare a casa.
Tutto sommato però. la storia è di piacevole lettura, con stonature e forzature troppo evidenti, è una linearità quasi disturbante.
Nizzoli mi è piaciuto dalle prime pagine, gli occhi e le labbra dei suoi personaggi parlano da sole. Potrebbe disegnare delle figure eteree con quegli occhi e rappresentarci comunque personaggi caratterizzati perfettamente. Piacevolezza assoluta.
Stano in copertina mi ha confermato di saper lavorare su ogni tipologia di disegno o di pittura che gli passa per la testa. Mostruoso!


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